Stai cercando quel gusto che non riesci proprio a trovare? Quell’abbinamento diverso e stuzzicante? Se non lo fai già, provare a cucinare utilizzando gli oli essenziali potrebbe essere quello che fa per te.
Gli oli essenziali sono sostanze naturali ricavate per estrazione da diverse parti della pianta. Vengono largamente impiegati in diversi settori: dalla profumeria alla cosmesi, dall’aromaterapia alla meditazione gli oli essenziali sono famosi per i molteplici benefici che garantiscono al corpo e alla mente. Per esempio il geranio può conferire un piacevole effetto calmante ed è particolarmente indicato per le donne durante il ciclo.
Recentemente gli oli essenziali trovano largo impiego anche nella cucina professionale dove esaltano le nostre creazioni conferendogli toni particolari.
Malgrado l’uso in cucina sia molto diffuso e di tendenza purtroppo le informazioni a riguardo sono spesso frammentate e poco approfondite ecco perché credo sia opportuno fare un po’ di chiarezza.
Indice dei contenuti
Prima di iniziare
Come prima cosa è bene chiarire che gli oli essenziali sono sostanze naturali molto potenti e altamente concentrate. L’utilizzo in cucina è permesso e consigliato purché si tratti di oli naturali, certificati e veramente puri al 100%. Inoltre, è bene ricordare sempre che se una sostanza è naturale non vuol dire che non sia tossica. Questo non vuol dire che bisogna avere paura o che siano pericolosi ma, come in tutte le cose, prima di cimentarsi bisogna informarsi un po’.
Infatti, scoprirai presto che non tutti gli oli sono indicati per la cucina ed che è sempre bene rispettare le dosi raccomandate per evitare possibili intossicazioni e in generale l’utilizzo degli oli essenziali è da evitare in gravidanza e allattamento, soggetti epilettici e bambini sotto i 6 anni. Per darti una misura di riferimento, a pasto 1 goccia di olio essenziale a porzione è sufficiente (2 gocce nell’arco della giornata).
Ti sembra poco? Non ti preoccupare è più che sufficiente. Pensa che 4 gocce di olio essenziale aromatizzano 1 litro d’olio!
Come scegliere l’olio giusto
In cucina la realizzazione di un piatto necessita la presenza di tre elementi fondamentali: l’ingrediente principale, la creatività e qualcosa per aromatizzare.
L’aroma serve per dare qualcosa in più al piatto, per stuzzicare il palato di chi assaggia e, perché no, risvegliare anche quel lato romantico associato ai ricordi e alla memoria. Gran parte della cucina mediterranea si basa proprio sulla combinazione degli aromi nelle pietanze. Ma cosa sono spezie e aromi se non oli essenziali derivanti da piante fresche o secche.
Ci sono combinazioni universalmente riconosciute e spontanee come il rosmarino e la carne alla griglia e altre più particolari come l’olio essenziale di ylang ylang a profumare un gelato.
Non ci sono limiti negli abbinamenti, la creatività la fa da padrona. Ma alcuni consigli sono utili per non fare abbinamenti troppo fantasiosi. Infatti, non tutti gli oli vanno d’accordo con tutto e, soprattutto, non tutti gli oli sono adatti all’uso in cucina. Ciò che non li rende adatti all’uso alimentare nella maggior parte dei casi non è la tossicità (i tossici infatti sono una decina) ma il sapore. Molti hanno un gusto poco piacevole e che poco si abbina con i cibi.
La scelta dell’olio giusto è molto importante ma come fare quindi? Gli oli essenziali normalmente utilizzati in cucina si dividono in quattro categorie:
- Oli essenziali da piante aromatiche (es. origano, timo…)
- Oli essenziali da spezie (es. cannella, zenzero, anice…)
- Oli essenziali da agrumi (es. limone, arancio dolce e amaro, mandarino…)
- Oli essenziali da fiori (es. rosa, camomilla…)
Per fare un buon abbinamento con i cibi ti puoi aiutare, oltre che col gusto, osservando le caratteristiche terapeutiche dell’olio essenziale e le sue note.
Parlando di indicazioni terapeutiche scoprirai che spesso la natura ha associato a ciascuna pianta delle funzioni specifiche e che, per esempio, piante depurative e sgonfianti si abbinano bene con pietanze grasse e elaborate o più in generale che ne richiederebbero l’uso.
Per quanto riguarda le note si tratta del tratto distintivo dell’olio, la sua impronta. Gli oli, sulla base delle note, vengono così suddivisi:
- Nota di Base: la ritroviamo predominante nelle spezie, nelle cortecce e nelle radici. Si sposano bene a piatti concreti ed elaborati come le cotture lente, piatti molto grassi…
- Nota di Cuore: riguarda tutti quegli aromi che vengono estratti dalla pianta intera o dalle parti aeree (foglie e fiori). Questa tipologia di olio essenziale è delicata e dolce. In aromaterapia le note di cuore richiamano l’emotività e gli affetti ecco, dunque, che si sposano perfettamente con la pasticceria e alle preparazioni veloci.
- Nota di Testa: sono oli estratti principalmente da frutti. Si abbinano bene con pesce, carni bianche e formaggi freschi.
Nella creazione di un piatto l’obiettivo è bilanciare i sapori esaltando il gusto senza però coprirlo. Per quanto le note di testa e di base siano più facili da abbinare ai piatti non sempre il risultato risulta soddisfacente o equilibrato. Le note di base servono a legare, bilanciano la “volatilità” di testa e cuore legandole in modo omogeneo al piatto. Una crema potrebbe essere aromatizzata con arancio e vaniglia ma con un’idea di cannella, per esempio, legherà meglio i sapori dando rotondità.
Consigli e Curiosità
A livello pratico ci sono alcune cose che dovresti sapere sull’utilizzo dell’olio essenziale in cucina.
Come già detto è fondamentale verificare che si tratti di un prodotto di qualità. L’olio deve essere puro e certificato, non deve far parte degli oli tossici e, se sei alle prime armi, è consigliabile seguire alla lettera delle ricette già fatte per lentamente cominciare a sperimentare.
Ci sono però dei trucchetti che nelle ricette non vengono riportati (almeno non sempre…)
Per esempio, non affidarti mai al contagocce della boccetta ma prendine uno apposta e lavalo bene con alcool o olio dopo l’uso. Gli oli essenziali sono molto forti e basta davvero pochissimo prodotto ma spesso il contagocce in dotazione non è molto preciso.
Un’altra cosa da tenere a mente è che l’olio essenziale non è idrosolubile, ovvero non si scioglie in acqua ma bensì in olio/grasso o in alcol. Per questo motivo e per le quantità davvero ridotte che vanno utilizzate non si mette mai l’olio direttamente sulla pietanza per poi mescolare tutto insieme L’olio essenziale deve essere prima diluito in un’altra sostanza. Per esempio: se stiamo andando a condire un’insalata non lasceremo cadere una goccia di olio essenziale di limone nella terrina ma andremo ad aromatizzare l’olio extravergine d’oliva che useremo per condire l’insalata.
Da considerare c’è anche il fattore risparmio: con una boccetta di olio da pochi ml puoi cucinare e aromatizzare una quantità infinita di pietanze. Tieni presente che per aromatizzare un litro d’olio sono sufficienti 4 gocce di olio essenziale.
Non scaldare mai l’olio essenziale. Tutti gli aromi naturali vanno utilizzati a freddo e/o dopo la cottura. Col calore perdono le loro proprietà e possono anche diventare tossici.
Se sei a dieta la cucina con gli oli essenziali potrebbe fare al caso tuo. Gli oli essenziali sono privi di apporto nutrizionale ma ricchi di “gusto” questo ti aiuta a ridurre i condimenti che normalmente utilizzeresti per insaporire il piatto favorendo così un’alimentazione più sana.
Al di là della dieta benefici che derivano dall’utilizzo degli oli essenziali in cucina sono moltissimi sia dal punto di vista fisico che psicologico. Infatti, non solo permettono di andare a sostituire gli aromi chimici acquistati al supermercato con prodotti erboristici certificati e naturali ma, come accennato in precedenza, le piante hanno una loro funzione specifica e dall’antibiotico, al digestivo aiutano il nostro fisico rinforzandolo.
Usare gli oli essenziali in cucina è tutt’altro che facile. È un po’ come creare un profumo, bisogna sperimentare e imparare a dosare gli ingredienti. Ma fare un tentativo potrebbe essere non solo divertente e piacevole ma anche salubre.
Articolo realizzato da Sara Maira Forbit